C O M U N I C A T O

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La Direzione Nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana esprime sconcerto e indignazione per il veto posto dai governi di Polonia e Ungheria al bilancio comunitario 2021-2027, cui è collegato il “Recovery Plan”.

Nel momento in cui l’Europa sta affrontando una crisi sanitaria dall’esito imponderabile, i governi di Ungheria e Polonia, violando ostentatamente i “Criteri di Copenhagen” e l’Articolo 2 del Trattato sull’Unione Europea, secondo il quale essa si fonda “sui valori del rispetto dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani”, tengono in ostaggio la vita delle cittadine e dei cittadini europei, già dolorosamente segnata dal lutto e dalla grave crisi sociale ed economica provocata da una pandemia che il più bieco negazionismo non vuole ancora riconoscere.

L’Unione Europea non può cedere a questo ricatto, soprattutto dopo che Parlamento e Commissione si sono impegnate a vincolare l’erogazione dei fondi del “Recovery Plan” ai paesi che rispettino i diritti umani. 

La scelta tra il modello “Visegrad” o la progressiva integrazione delle istituzioni europee è improcrastinabile, e rende urgenti le riforme che regolino il rapporto tra Parlamento e Commissione da una parte, e Consiglio Europeo dall’altra, con il meccanismo dell’unanimità di voto principale imputato. 

Ricorda le recenti vittime del fondamentalismo religioso in Francia, tra cui il Professor Samuel Paty, barbaramente assassinato per aver svolto il suo dovere di insegnante. Esorta per questo le forze politiche e la società civile a non limitare la discussione sulla scuola a sterili polemiche, ma a ripensare il ruolo dell’istruzione pubblica e laica, in cui eguali possibilità di accesso ed inclusione siano accompagnate da una rinnovata condivisione del senso del dovere da parte degli studenti e delle loro famiglie. 

Esprime preoccupazione per la crisi costituzionale senza precedenti in atto negli Stati Uniti, figlia di una concezione sovranista della politica che mette in discussione regole democratiche secolari, e rivolge la sua solidarietà al popolo armeno, vittima delle politiche “espansionistiche” di Russia e Turchia. 

Anche per questo, di fronte ad un’ ONU ormai assente di fronte alle grandi crisi internazionali, si rende necessaria un’ Europa politica, unita e democratica, alla cui costruzione l’ Italia, come paese fondatore, è chiamata a lavorare assieme a Francia e Germania.

Genova, 21 novembre 2020
La Direzione Nazionale