In ricordo di Amedeo Lombardi

Cari amici, ricorre domani 6 maggio il primo anniversario della scomparsa dell’avv. Amedeo Lombardi, fondatore dell’AMI di Brescia ed indiscusso riferimento del mazzinanesimo ed del repubblicanesimo.

Vi trasmetto, affinchè sia condiviso sul sito nazionale e sui periodici ad esso collegati, il ricordo che la sezione di Brescia gli ha dedicato e che è stato pubblicato il 4 maggio su Bresciaoggi ed il 5 maggio sul GIornale di Brescia.
Fraterni saluti.
Antonio Scaglia

Egregio Direttore,

è difficile, senza cadere nella retorica o nella banalizzazione, ricordare una persona: tanto più se ha incarnato una concezione politica e della politica che oggi appare desueta ma che, in virtù di questa inattualità, risalta in tutta la sua importanza fino a trasformarsi in un prezioso lascito. Per  l’Associazione Mazziniana di Brescia, della quale fu uno dei più grandi rappresentanti nonché fondatore, ed anche per la stessa struttura nazionale,  l’avvocato Amedeo Lombardi è stata e sarà per sempre una di queste persone.

E’ trascorso un anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 6 maggio 2015 e se il vuoto umano e politico non potrà essere colmato, si fortifica tuttavia la volontà di rivendicare questa eredità e di continuarla.

In sintesi, si tratta  della fusione di due componenti della politica intesa come pratica e dimensione  della vita di un uomo. Detto così sembra ovvio, ma allora come si spiega la disaffezione diffusa e generalizzata non solo verso i partiti, che è l’aspetto più vistoso e per molti aspetti giustificato, ma anche verso la politica  nell’accezione di categoria delle relazioni umane?

E’ evidente che una tale compenetrazione poco si concilia con una politica che da vent’anni in qua è solo: quando va bene, un’ indigesta pietanza fatta di lepidezze e pacche sulle spalle, condita dalla  esaltazione del fatto in se’; quando va male,  una brutale occupazione di potere, un’esibizione di rapporti di forza.  Nulla di più lontano quindi da una concezione politica nella quale l’azione è necessariamente sostenuta anche da un’idea di società o di mondo. Da un’ideologia (se si vuole utilizzare un termine che oggi equivale ad un tabù) o quantomeno da una profonda visione storica. Oggi le fasi del dibattito politico sono dettate dalla successione dei sondaggi, si predilige l’immediatezza all’analisi: ma siamo davvero sicuri che Amedeo Lombardi avesse torto? La formula mazziniana di pensiero ed azione è così datata?

Ma politica è anche la cornice nella quale, necessariamente, si svolgono le relazioni personali e sociali. Non si tratta, in questo caso, di stabilire a priori qual è la proporzione esatta fra interessi individuali e collettivi per avere una società in equilibrio bensì di riconoscere che i bisogni  e le aspirazioni degli uomini possono trovare un significato e compiersi solo se calate in un contesto più ampio, in un orizzonte che non sempre si può esprimere in 140 caratteri e che spesso ha bisogno di tempo per avverarsi.

Anche per queste ragioni ricordiamo Amedeo Lombardi. E lo struggimento dovuto alla circostanza è addolcito e superato  dalla fortuna di averlo conosciuto e dall’avere ricevuto un insegnamento tanto importante.

 

Antonio Scaglia

Presidente Associazione Mazziniana di Brescia

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