Un gesto simbolico e concreto: il tricolore italiano in Francia

I mazziniani italiani plaudono all’iniziativa dei comuni francesi di Breil-sur-Roya, La Brigue e Saorge di issare sulle porte dei loro municipi le nostre bandiere, a fianco di quella dell’Unione Europea, in “segno di amicizia e distensione con i cugini italiani”.

Con altrettanta simpatia i mazziniani hanno guardato all’esposizione del tricolore francese da parte del Comune di Cuneo, nella memoria dell’eroe partigiano Duccio Galimberti, il mazziniano cuneese che nella Resistenza preconizzava gli Stati Uniti d’Europa. Spiace che l’occhiuta applicazione di una norma protocollare abbia indotto il governo ad ordinarne la rimozione sopprimendo un gesto di fratellanza che andava al di là delle polemiche contingenti.

Come è stato ricordato in occasione delle celebrazioni del 170esimo anniversario della Repubblica Romana dal Presidente Nazionale Mario Di Napoli furono molti i cittadini francesi che, contrari alla scelta di Luigi Napoleone Bonaparte di inviare le truppe in supporto d Pio IX, difesero Roma a fianco dei patrioti italiani in nome della fratellanza repubblicana.

Iniziative come questa, seppur simboliche, dimostrano che tra il mondo virtuale e quello reale c’è uno scarto enorme, e che le tensioni alimentate dal sovranismo non possono interrompere e spezzare un processo di integrazione europeo che parte dal basso e si nutre di spontaneità popolare.

A quest’Europa dei popoli – non degli ismi – e dei cittadini guarda con passione e fiducia l’Associazione Mazziniana Italiana, pronta a raccogliere la sfida del futuro a livello continentale con la ricerca di convergenze con associazioni “sorelle”. Un’Europa sognata da Giuseppe Mazzini e, più recentemente, anche da Antonio Megalizzi, il ventinovenne reporter italiano scomparso nell’attentato dell’11 dicembre scorso a Strasburgo, assieme all’amico e collega polacco Barto Pedro Orent-Niedzielski, al francese Pascal Verdenne, al thailandese Anupong Suebsamarn e all’afghano Kamal Naghchband. Tutti figli di un mondo cosmpolita vissuto e sognato anche da Mazzini.

Genova, 14 febbraio 2019

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