I mazziniani italiani festeggiano il 68° anniversario del referendum da cui è nata la Repubblica Italiana riaffermando i valori del Primo e Secondo Risorgimento che ne sono alla base. La Repubblica è la sola forma di governo in cui, nella prospettiva mazziniana, la politica possa e debba conformarsi alla morale.
Ed è proprio ancora la questione morale che campeggia nella storia dell’Italia contemporanea. Rivendicare la morale in politica non significa soltanto lottare contro l’affarismo e la corruzione, ma anche contro le corporazioni che impediscono ai giovani di accedere al lavoro, i finti capitalisti che non hanno investito nell’innovazione, i mafiosi che inquinano la vita civile, gli evasori fiscali che sottraggono risorse ai servizi pubblici, gli intellettuali ipocriti che hanno contribuito alla disgregazione del sistema formativo.
La morale mazziniana è innanzitutto educazione civica da cui il singolo cittadino trae la forza per esercitare la sua quota parte di sovranità popolare, non solo nel votare, ma anche nell’impegnarsi nella sfera pubblica in prima persona.
Come mazziniani, traiamo dalla Festa della Repubblica le ragioni per ribadire la fedeltà alla Costituzione italiana come piattaforma per il semplice passaggio dalla semplice integrazione alla piena federazione europea.
Sia il prossimo semestre di presidenza italiana dell’Unione europea l’occasione per rilanciare la scelta europeista riprendendo sia il processo di allargamento che la meta dell’Unione politica.
In una fase interna e internazionale così delicata come l’attuale, i mazziniani fanno appello alla maturità del popolo italiano perché sia all’altezza della sfida del cambiamento rivolgendolo all’incremento degli spazi di democrazia, di educazione e di laicità.
In tale ottica , i mazziniani italiani dedicano il 2 giugno 2014 a chi ancora combatte per la libertà in Europa, dalle piazze ucraine a quelle russe e turche.
Genova, 2 giugno 2014