Il settantesimo anniversario della Repubblica è motivo di accorata riflessione per i mazziniani e gli italiani tutti. Le minacce alla sicurezza che pesano sull’Europa, nel pieno di una crisi economica ancora grave soprattutto per le giovani generazioni, alimentano ulteriormente il disorientamento e la sfiducia di una collettività che da troppo tempo ha smarrito il senso della comunità nazionale.
La riserva ideale e morale dei valori repubblicani è la sola fonte a cui il popolo italiano può attingere per assicurare la tenuta democratica di un sistema politico su cui si scatenano le spinte centrifughe della demagogia, della xenofobia e dell’egoismo.
Settant’anni fa, il popolo italiano si faceva Stato portando a compimento, nella Resistenza al nazifascismo e nel referendum istituzionale, il programma repubblicano mazziniano che il Risorgimento aveva lasciato a metà . L’occasione storica fu colta per il coraggio degli uomini e delle donne che seppero assumersi la responsabilità di guardare al futuro, oltre al piccolo orticello di casa. Da allora, l’Italia ha conosciuto la più grande trasformazione sociale ed economica della sua storia ed è progredita sul piano dei diritti civili, ma non è riuscita ancora a fare delle istituzioni la casa comune dei cittadini.
Nell’ottica di Giuseppe Mazzini, la Repubblica non è solo una forma di stato, ma una comunità di popolo, animata ogni giorno dalla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, attraverso i partiti, i corpi intermedi, i mezzi di comunicazione. Le troppe parti inattuate della Costituzione, a cui si sono nel tempo aggiunte purtroppo modifiche largamente avventate ed inopportune, hanno rallentato il processo di maturazione democratica.
Le sfide attuali ci impongono di rafforzare le istituzioni repubblicane perché possano accompagnare il Paese nel superamento della crisi e contribuire a rilanciare l’integrazione europea oggi molto lontana dalle motivazioni originarie.
Recuperare lo spirito della Costituente è indispensabile per rigenerare la politica.
Riportare le istituzioni ai compiti sanciti dalla Costituzione senza invasioni reciproche di campo; richiamare i cittadini ai doveri inderogabili di solidarietà ; affrontare la persistente arretratezza del Mezzogiorno sempre più ostaggio della criminalità e della marginalizzazione; riaffermare la laicità dello Stato; promuovere ricerca ed innovazione come volano dello sviluppo avvicinando il sistema formativo al mondo del lavoro: questi obiettivi sono tutti alla portata di un Paese che ha risorse forse superiori a quelle che percepisce. Ma occorre un cambiamento nella sfera morale, sostituendo le logiche degli interessi di breve periodo con una visone ideale. I principi devono avere la meglio sugli interessi! Solo la concezione mazziniana dell’Umanità , alla luce della fratellanza tra gli individui e tra i popoli, può farci riprendere la nostra coscienza di popolo in modo da consolidare la democrazia rispetto ai rischi delle derive plebiscitarie ed economicistiche.
Viva l’Italia del Risorgimento e della Resistenza! Viva la Repubblica di Mazzini! Vivano gli Stati Uniti d’Europa!
