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E’ incredibile come, dopo decenni di lotte condotte congiuntamente da donne e uomini, le donne continuino a vivere in una condizione di inferiorità sia sul piano economico che su quello civile, e siano ancora oggetto di atavici pregiudizi, ritornati ora di moda, che colpiscono nel profondo la loro dignità . I mazziniani sollecitano da sempre il cambiamento di ottica nei confronti della donna, per l’emancipazione della quale sono fondamentali l’istruzione ed il lavoro.
Abbiamo piena consapevolezza che nel nostro Paese i dati sull’occupazione femminile relativi a questi ultimi anni non sono molto consolanti, complessivamente la forbice tra tasso di occupazione maschile e femminile si è allargata e la mancata partecipazione della donna al mercato del lavoro è motivata soprattutto da motivi familiari: in Italia lasciare il lavoro è ancora la prima strategia di “conciliazione”.
Liberare le energie lavorative delle donne, offrendo strumenti utili al cambiamento culturale e opportuni servizi di supporto ai lavori di cura, vuol dire dar vita a veri e propri moltiplicatori che producono effetti di crescita nel settore dei consumi, dei servizi, degli investimenti e dell’innovazione, contribuendo allo sviluppo dell’intero sistema economico del nostro Paese.Â
Un sistema come il nostro, chiamato ad essere parte attiva rispetto alle grandi sfide della transizione digitale e ambientale, deve contribuire agli obiettivi di innalzamento della qualità della vita e della qualità del lavoro costruendo, laddove possibile, servizi idonei ad arginare le vulnerabilità sociali ed economiche, a contrastare il divario di genere nell’istruzione, per promuovere la parità in ogni ambito, compreso quello retributivo.Â
Per far questo è necessario migliorare l’attuale modello di sviluppo e di società per reinterpretare i bisogni e offrire alle cittadine servizi sempre più efficienti e al passo con i tempi, dove più che di conciliazione si parli, come diceva Mazzini, di condivisione dei ruoli.
Quest’anno l’8 marzo assume senz’altro un significato particolare. Nella prosecuzione di un conflitto armato nel cuore dell’Europa, i mazziniani vogliono evidenziare il valore sociale e civile delle donne nei momenti di guerra, esprimendo solidarietà  a tutte le donne in difficoltà .
C’è ancora tanto lavoro da fare!
Genova, 8 marzo 2023
La Direzione Nazionale A.M.I.Â