Chi ha paura del XX Settembre?
L’Associazione Mazziniana Italiana esprime forte perplessità circa la decisione del Comune di Roma di aprire le celebrazioni per il 150esimo anniversario di “Roma Capitale” il 3 febbraio del 2020, con un concerto organizzato in collaborazione col Ministero della Difesa e senza consultarsi con il “Comitato Roma 150”.
Perché individuare un giorno come questo per aprire le celebrazioni? La legge n. 33 che proclamò Roma Capitale fu infatti promulgata il 3 febbraio del 1871 e non il 3 febbraio del 1870, quando Napoleone III di Francia e Papa Pio IX erano ancora saldamente al trono. Quand’anche si tratti dell’avvio di un ciclo annuale di celebrazioni, resta l’interrogativo sulla scelta di una data estranea alla tradizione risorgimentale e alla coscienza popolare.
Forse per distogliere l’attenzione dalla ricorrenza “scomoda” del XX Settembre? Colpisce un simile atteggiamento quando ormai da tempo la Chiesa cattolica ha riconosciuto la natura provvidenziale della fine del potere temporale.
Nell’imminenza del 9 febbraio, 171esimo anniversario della proclamazione della Repubblica Romana che, per prima, dichiarò decaduta la potestà temporale dei Papi, salvaguardandone quella spirituale, i mazziniani italiani ricordano il valore laico della ricorrenza del XX settembre.
Se con l’ingresso dei bersaglieri a Porta Pia si affermò il disegno monarchico, e Mazzini non vide nella nuova capitale la “Terza Roma” da lui sognata, la fine del potere temporale dei Papi avvalorò la forza propulsiva della Costituzione della Repubblica Romana.
Ed è con questo spirito, che animò anche l’azione del sindaco mazziniano di Roma Ernesto Nathan, che domenica XX settembre 2020 i mazziniani italiani si troveranno nella capitale per una riflessione sull’essere laici nel XXI secolo, senza Papi né Re.
L’auspicio è comunque che il Comune di Roma riesca a valorizzare il XX settembre.
Genova, 30 gennaio 2020.