COMUNICATO dell’Associazione Mazziniana Italiana
Sezione Giordano Bruno di Forlì
sul faro di Rocca delle Caminate
Il direttivo della sezione “Giordano Bruno” dell’Associazione Mazziniana Italiana ritiene doverosa una presa di posizione nel dibattito in corso sulla proposta di riaccensione del faro di Rocca delle Caminate. L’opinione dell’Ami di Forlì parte da due considerazioni.
La prima è che quell’edificio e’ stato, dopo il restauro completato nel 1927, residenza privata di Benito Mussolini con un ruolo di primo piano nella propaganda fascista proprio grazie al fascio di luce irradiata per circa 40 chilometri sulla Romagna. La luce del faro ha evocato per circa 14 anni la presenza del duce costruendo il mito del capo del fascismo.
La seconda considerazione è che, dopo il recente restauro, Rocca delle Caminate è diventata sede di un Tecnopolo universitario, con finanziamento regionale e vincolo a sede di ingegneria per lo studio sulle turbolenze nel volo. Si tratta quindi di un centro di studio scientifico e non a utenza pubblica. Dal momento che le cose hanno una funzione, e quella del faro è di segnalare qualcosa (un porto, una pista, un luogo da visitare oppure, nel caso del passato di Rocca delle Caminate, lo spirito del duce), allo stato attuale la riattivazione di questo faro sarebbe inutile all’uso presente e solo evocativa, in chiave esaltante, del passato fascista. Spendere denaro per predisporre la struttura, in questa situazione e in assenza di un chiaro e condivisibile progetto per il futuro, sarebbe un salto nel buio pericoloso, inutile e dannoso per i progetti seri di riflessione sul Novecento avviati nel territorio, come Atrium, 900 Fest e quelli in fase di elaborazione fra Forli e Predappio. Infine, richiamando i valori democratici, etici e patriottici a cui l’AMI si ispira, appare singolare l’approccio al tema da parte di diversi interlocutori che sembrano sminuire o non valutare in modo appropriato il potenziale politico negativo di un simbolo il cui uso improprio rischierebbe di sminuire la gravità di una dittatura e accreditare sentimenti antidemocratici, antieuropeisti e discriminatori. Tutto ciò anche alla luce delle pericolose derive dei giorni nostri. Nell’attuale progetto universitario che interessa Rocca delle Caminate, così pure rispetto all’uso del Parco da anni gestito dall’Agesci, il ripristino del faro non c’entra nulla. Accenderlo non avrebbe neppure un significato turistico, non dimenticando comunque che i temi connessi con questo e altri luoghi limitrofi, mai dovranno essere considerati a mero uso commerciale. Alimentare questo dibattito sul faro, soprattutto se si considera che a originarlo è stata una semplice interrogazione in Consiglio provinciale e non un progetto o una proposta amministrativa, rischia solo di aumentare le possibilità di bloccare o far regredire i validi percorsi di carattere culturale avviati negli ultimi anni. Per contribuire al dibattito sui temi della memoria del Novecento, l’AMI di Forlì ha deciso di aderire al progetto Promemoria lanciato dalla Fondazione Lewin. L’adesione è motivata dall’intenzione di dar vita ad uno strumento che possa favorire l’approfondimento ed il confronto di idee utili ad affrontare in modo adeguato le questioni connesse ai percorsi della memoria storica sul nostro territorio.
Forlì, 1° marzo 2017 ASSOCIAZIONE MAZZINIANA ITALIANA
Sezione “Giordano Bruno” – Forlì