Comunicato Direzione Nazionale AMI

La Direzione nazionale dell’A.M.I. riunita a Firenze il 20 luglio 2014,

Denuncia il sempre più profondo distacco fra istituzioni e cittadini, che può essere colmato soltanto attraverso la presa di coscienza di tutti gli italiani di essere un popolo che esercita i suoi diritti ed adempie ai suoi doveri non solo il giorno delle elezioni;

Ritiene che, fermo restando la necessità di promuovere la formazione del cittadino consolidandone la maturazione civile, il divario fra governanti e governati possa recuperarsi soltanto con il rinnovamento del sistema politico, aprendo i partiti alla società, attuando pienamente l’articolo 49 della Costituzione, garantendone la democrazia interna ed adottandone lo statuto pubblico;

Indica come soltanto ridando concretezza alla sovranità popolare si combatte il populismo e si supera il facile sblocco della demagogia;

Auspica che un primo segnale possa venire dalla riforma della legge elettorale, nel senso di restituire ai cittadini la facoltà di designare i propri rappresentanti anche per il tramite della preferenza, e della riforma del bicameralismo perfetto, senza però intaccare il principio elettivo di entrambe le Camere, ma eventualmente riducendo sia i deputati ( 500 ) ed i senatori ( 100 ), valutando per i primi la possibilità di correlarne il numero al tasso di partecipazione al voto ed affidando ai secondi una funzione di garanzia costituzionale;

Ribadisce che una forma costituzionale di più ampio respiro non possa essere condotta nei termini della revisione ex articolo 138 della Costituzione, ma abbia bisogno di un mandato costituente e di una consultazione popolare ampia, decentrata ed articolata che possa configurare un nuovo patto nazionale, valorizzando la dimensione associativa;

Sottolinea l’esigenza che si dia risposta alla crisi economica del Paese ,aggredendo lo stock del debito pubblico e promuovendo gli investimenti grazie alle risorse da reperire tagliando la spesa pubblica improduttiva anche a livello regionale;

Lamenta il perdurante stallo del processo di integrazione politica europea che l’Italia dovrebbe rilanciare nel suo semestre di presidenza anche a partire da un nucleo di alcuni paesi e che rappresenta la sola alternativa alle pulsioni antidemocratiche ed antieuropeiste;

Sollecita la diplomazia europea ad una più incisiva azione nelle crisi che si stanno sempre più aggravando alle sue frontiere sia meridionale che orientale;

Impegna i mazziniani italiani a continuare a diffondere la concezione mazziniana della politica che fonda la Repubblica sulla morale, sull’educazione e sulla fratellanza.

Firenze, 20  luglio 2014

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