La Direzione nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana, riunita a Pescara il 3 luglio 2016,
manifesta viva preoccupazione per l’esito del referendum britannico che conferma il disagio dei cittadini europei verso le istituzioni comunitarie;
denuncia il pericolo che l’Unione europea entri in un processo di disgregazione progressiva poiché sta smarrendo la fedeltà ai suoi valori ispiratori;
auspica che sia possibile una riconsiderazione della sua posizione da parte del Regno Unito, che resta uno dei pilastri dell’idea d’Europa, eventualmente attraverso un diverso passaggio elettorale;
esprime al riguardo sdegno e stupore per gli incitamenti che da più parti stanno prevenendo per una frettolosa uscita britannica dalla UE;
indica come sola via da percorrere nell’immediato il rilancio dell’Unione politica federale fra gli Stati membri disponibili, perché costituiscano un modello costituzionale effettivamente democratico sulla base di una cittadinanza europea realmente condivisa;
evidenzia come solo un’Europa unita possa partecipare al processo della globalizzazione, contribuendo a fare sviluppare un principio di equilibrio economico e sociale fondato sull’equità nella distribuzione internazionale del lavoro e della ricchezza,
reclama la convocazione di un’assise interparlamentare europea che faccia da apripista all’integrazione federale;
esorta in Italia come in Europa, i cittadini a ritrovarsi come popolo ovvero come comunità pensante ed agente che esercita la sovranità non come istanza di ratifica, ma come soggetto di indirizzo politico secondo l’ispirazione mazziniana della democrazia repubblicana;
denuncia la confusione derivante dalla riforma costituzionale aggravata dalla prospettiva di una scelta referendaria slegata dal merito e presentata come una sorta di giudizio di Dio, lamentandone la strumentalità rispetto ai veri problemi della società;
invita il Parlamento a sospendere in extremis il processo di revisione costituzionale come atto di saggezza politica ed istituzionale, perché si affidi finalmente ad un’assemblea costituente, appositamente eletta su base proporzionale, il pur indispensabile aggiornamento della carta costituzionale anche in relazione all’imprescindibile dimensione europea sinora inspiegabilmente trascurata.