I mazziniani salutano commossi il socio onorario, titolare della tessera numero 1 dell’A.M.I., Carlo Azeglio Ciampi

I mazziniani salutano commossi nel suo ultimo giorno di vita il socio onorario, titolare della tessera numero 1 dell’A.M.I., Carlo Azeglio Ciampi, ricordando la sua profonda adesione ai valori risorgimentali che ne fece, da Presidente della Repubblica, il rinnovatore dell’idea di Patria, il geloso custode dei simboli nazionale come la bandiera tricolore e l’inno di Mameli, nella prospettiva della federazione dei popoli europei che era stata indicata da Giuseppe Mazzini come sbocco naturale del riscatto italiano.

Nato in una città dalla fiera tradizione democratica come Livorno e formatosi presso la Normale, alla scuola di Augusto Mancini e di Guido Calogero, da cui fu educato al culto della libertà nonostante i tempi della tirannia fascista, Ciampi contribuì alla lotta di liberazione e si iscrisse al Partito d’Azione.

Nella successiva esperienza alla Banca d’Italia e poi alla guida del Paese fino all’esercizio della più alta magistratura repubblicana, egli fu sempre fedele all’ispirazione etico politica della sua gioventù, senza iattanza, ma con la fermezza della “schiena dritta” che gli derivava dall’esempio da lui spesso ricordato dai compagni di fede caduti nella lotta per la libertà.

I mazziniani ricordano con affetto le parole sulla patria come coscienza da lui pronunciate nel messaggio augurale agli italiani per il 2005, in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Mazzini, così come la sua vicinanza costante alla Domus Mazziniana di Pisa.

Oggi ritorniamo al monito ideale di Carlo Azeglio Ciampi per ricostruire l’Europa libera e unita che la crisi attuale delle istituzioni comunitarie sta mettendo in forse, ma che rappresenta il sogno più alto del progresso civile a cui possiamo tendere.

Genova, 16 settembre 2016

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