Roma, XX settembre 2013
Papa Francesco,
Le scriviamo
il primo venti settembre del suo pontificato perché siamo certi di poter condividere con Lei lo spirito della ricorrenza dell`evento che, nel restituire all`Italia la sua capitale, liberò la Chiesa cattolica dal fardello del potere temporale, come ebbe a riconoscere il Suo predecessore Paolo VI.
Cogliamo questa occasione per rappresentarLe che i mazziniani italiani hanno salutato con simpatia la Sua elezione a cominciare dalla scelta del nome di Francesco, che ha caratterizzato sin dall`inizio la
Sua nobile intenzione di valorizzare la dimensione della spiritualità che è patrimonio comune di ogni credente.
La nostra stima è cresciuta nel vedere il Suo impegno nella lotta ai privilegi ed alle ruberie della curia romana, ma soprattutto nell`apprezzare il Suo costante richiamo all`etica nella sfera pubblica come in quella privata.
La sua testimonianza ci ricorda l`insegnamento mazziniano di unire il pensiero e l`azione in stretta coerenza. Nutriamo la convinzione che a tale Suo atteggiamento abbia contribuito anche l`esempio di Giuseppe Mazzini, che gli operai italiani emigrati in Argentina vollero sin dal 1879 racchiuso nella statua che campeggia in una delle principali piazze di Buenos Aires. Fu la prima statua che gli fu eretta nel mondo, a soli sette anni dalla morte, a dimostrazione del respiro universale della sua concezione dell`Umanità.
“Dio è Dio e l`Umanità è il suo profeta”: così Mazzini, che cercava le vie del Signore sopra la terra, riuniva la spiritualità e la storicità in una dimensione religiosa del mondo e della vita che la Chiesa cattolica del suo tempo non comprese.
Nel mondo di oggi, laici e cattolici possono ritrovarsi nel bandire ogni forma di discriminazione su base religiosa e nel rivendicare la dignità della natura umana che si esalta nei doveri da adempiere verso se stessi e gli altri, come individui e come popoli.
Per approfondire questo confronto, Le inviamo l`opera di Ugo Della Seta, lo studioso ebreo romano che ha compendiato il pensiero religioso mazziniano, unitamente alla cartolina in cui abbiamo riprodotto la statua di Mazzini a Buenos Aires che certamente Le tornerà familiare. Il bozzetto bronzeo dell`opera dello scultore Giulio Monteverde è in nostro possesso e saremmo lieti di mostrarglielo il prossimo nove febbraio se Lei volesse assistere alla commemorazione annuale della Repubblica Romana del 1849 che aveva anticipato la decadenza temporale riconoscendo al tempo stesso la piena indipendenza della Chiesa nella sfera spirituale, come confermato nel testo della Costituzione di cui Le doniamo la copia facsimilare.
In questo spirito, ci permettiamo di invitarLa a riflettere sul Concordato del 1929 ereditato dal fascismo che è uno strumento obsoleto e da sopprimere. Le sottoponiamo altresì, nella situazione di crisi estrema in cui versa l`Italia, l`esigenza che la Chiesa cattolica faccia la sua parte e rinunci almeno ad una quota dell`otto per mille, che potrebbe ridursi al cinque per mille per tutte le chiese come per le onlus, dal momento che la cifra fu calcolata a suo tempo su una base imponibile molto inferiore e risulta oggi del tutto sproporzionata e sperequata.
In ogni caso, la Sua presenza in Vaticano ha già allentato la prepotente ingerenza nella vita politica italiana, quasi di soggezione, che la Segreteria di Stato ha esercitato. Auspichiamo che questa liberazione proceda ed il Parlamento ed il Governo italiani possano, soprattutto nella materia dei diritti civili, non essere più sottoposti ai ricatti d`oltretevere.
Siamo lieti di avviare un dialogo con Lei, espressione di un rispetto e di una condivisione di valori religiosi ed etici che riteniamo sincera, coerente e comune.
Mario di Napoli (Presidente Ass. Mazziniana Italiana)
Giuliana Limiti (Presidente Mazzini Society)