In occasione del 69° anniversario del referendum istituzionale, che coronò le battaglie del Primo e del Secondo Risorgimento, i mazziniani ritengono che il modo migliore di rendere omaggio ai patrioti ed ai partigiani che lottarono e morirono per l’ideale repubblicano sia impegnarsi per ricostruire la Repubblica che non c’è più e quella che non c’è mai stata. Non c’è più una Repubblica incardinata su un sistema dei partiti figli delle diverse culture politiche del secolo. Non c’è mai stata una Repubblica repubblicana, in cui il sentimento del dovere sia alimento della cittadinanza, il lavoro ed il merito determinino la ricchezza dei cittadini, la gestione della cosa pubblica sia trasparente, l’educazione sia il motore pulsante della società, la sovranità popolare sia effettivamente esercitata nella selezione della rappresentanza politica.
I mazziniani si sentono pertanto mobilitati ad intensificare ogni sforzo volto ad accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica sulla necessità di rifondare la Repubblica italiana perché sia finalmente protagonista di un processo di integrazione politica a livello europeo che non può più essere rinviato pena la marginalizzazione del vecchio continente.
“Non basta il non fare: bisogna fare”: il monito che Giuseppe Mazzini lanciava dalle pagine dei “Doveri dell’uomo” è oggi più che mai attuale ed interpella la coscienza di tutti i cittadini italiani perché si impegnino a rifuggire dalle facili tentazioni del qualunquismo e dell’antipolitica e si riconoscano come popolo repubblicano, capace di superare la crisi economica e di rilanciare il Paese con idee e metodi nuovi.
L’appello dei mazziniani in questa data solenne è per la difesa dei principi fondamentali della carta costituzionale e per la sua piena attuazione, soprattutto nel rapporto tra il cittadino e le istituzioni, ma anche nel campo della giustizia e dei diritti civili.
I mazziniani dedicano questo anniversario alla memoria degli italiani che combatterono, al fronte ma anche all’interno, la Grande Guerra, nel centenario del suo inizio: grazie al loro sacrificio, l’ultima guerra di indipendenza avrebbe aperto uno scenario democratico al Paese se le forze reazionarie fiancheggiatrici del fascismo non avessero prevalso.
Viva la Repubblica italiana! Viva gli Stati Uniti d’Europa!
Genova, 2 giugno 2015