Mozione finale XXVII Congresso Nazionale A.M.I.

I mazziniani italiani, riuniti a Terni per il loro XXVII congresso nazionale dal 20 al 22 novembre 2015,

esprimono i loro sentimenti di cordoglio e di fraternità al popolo francese ancora una volta colpito dal terrorismo fondamentalista, condannando il barbaro gesto e rIaffermando i valori di libertà e democrazia che sono irrinunciabili e resisteranno ad ogni minaccia, nonché respingendo il ricatto della guerra di religione,

Auspicano che la comunità internazionale affronti senza indugi la crisi della Siria e del Medio Oriente perché una soluzione politica sia resa possibile nell’interesse della democratizzazione del Paese, isolando con tutti i mezzi il progetto criminale del cosiddetto stato islamico ed ogni tentativo di soppressione della libera democrazia dello Stato di Israele,

Dichiarano la priorità dell’obiettivo degli Stati Uniti d’Europa, unica  soluzione idonea a garantire pace e sviluppo ai suoi cittadini rinnovando il vincolo di solidarietà e comune destino dei popoli europei già per la prima volta indicato a Berna nel 1834 dall’Atto di fratellanza della Giovine Europa,

Sottolineano la necessità che l’unione politica nasca al più presto anche per iniziativa di un primo nucleo di Stati membri maggiormente disponibili alle condivisioni (e non mere cessioni!) di sovranità in materia di politica estera e difesa, nonché di politica economica, monetaria e fiscale, attraverso la promozione di un referendum costituente,

Manifestano viva preoccupazione sia per il venir meno della piena adesione ai principi dell’Europa comunitaria da parte del Regno Unito e di alcuni paesi dell’Est, sia per la vocazione separatista da parte della Catalogna che rischia di aggravare la crisi europea, rivolgendo al riguardo un appello di ripensamento alle forze tradizionalmente vicine della Esquerra repubblicana,

Denunciano l’aggravarsi delle disuguaglianze sociali, anche a causa della crescente dimensione finanziaria dell’economia, ribadendo le alte finalità della giustizia sociale e della redistribuzione della ricchezza nell’ottica dell’economia mazziniana fondata sul principio dell’associazione,

Ritengono che la revisione costituzionale in corso abbia individuato soluzioni non idonee alla pur necessaria riforma del bicameralismo perfetto, contestando la logica per cui una modifica qualunque sia in ogni caso preferibile alla Costituzione prodotta dall’Assemblea Costituente, dal momento che essa rappresenta un valore di cui non si può sottovalutare la portata, ed impegnano l’AMI ad assumere democratiche iniziative coerenti con tale impostazione,

Indicano il prossimo settantesimo anniversario della fondazione della Repubblica come occasione imperdibile per una presa di coscienza collettiva del popolo italiano con riferimento al messaggio mazziniano per cui la Repubblica è l'”istituzione politica atta a produrre un miglioramento morale”, impegnandosi per una solenne celebrazione del due giugno,

Manifestano la necessità di una rifondazione della Repubblica che riparta da un popolo che riprenda coscienza di essere sovrano quale protagonista della vita pubblica nel rapporto fiduciario tra cittadini ed istituzioni, nell’ imprescindibile cornice della democrazia parlamentare,

Riaffermano l’importanza ed il valore  dei corpi sociali intermedi come i partiti, i sindacati, le associazioni, che possono e devono riformarsi riprendendo linfa dalle rispettive culture politiche in modo da continuare ad adempiere alla loro funzione democratica, che sola fa da argine al populismo, alla tecnocrazia ed al plebiscitarismo,

Lamentano lo sfilacciamento politico ed istituzionale, la lentezza del sistema giudiziario, l’arretratezza economica strutturale e la debolezza del sistema formativo ed informativo che costituiscono remore dalle quali l’Italia deve al più presto liberarsi, per uscire dalla dilagante corruzione, che lascia ampi spazi alla criminalità organizzata e si avverte soprattutto nel Mezzogiorno che deve tornare ad essere una grande questione nazionale,

Chiedono la valorizzazione della storia del Risorgimento nel sistema scolastico ed universitario, nell’ambito della valorizzazione della scuola statale, del riconoscimento della professionalità dei suoi docenti e della formazione dello spirito critico degli studenti,

Constatano il persistente ritardo italiano sul piano dei diritti civili rispetto agli altri paesi europei, richiamando l’importanza della laicità dello Stato ancora messa in discussione dalle pretese egemoniche della Chiesa cattolica che, nonostante la crisi, non ha rinunciato a nessuno dei suoi privilegi,

Riconoscendosi nella concezione mazziniana della vita come missione che si fonda sull’etica del dovere e si esplica nella religione dell’Umanità, rifiutano le logiche semplificatrici che vorrebbero ridurre la complessità della realtà umana e sociale a criteri meramente mercatistici nel nome della dimensione ideale e morale insopprimibile in ogni essere umano che partecipa alla fratellanza universale.

Terni, 22 novembre 2015

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