La Direzione Nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana, riunita a Bologna il 16 marzo 2014 nel richiamare il 180° anniversario della fondazione della Giovine Europa, anche in vista del prossimo semestre italiano di presidenza dell’Unione europea,
- contesta l’attuale distanza dall’UE, sia sul piano politico che economico, rispetto ai valori ed agli obiettivi iscritti nei Trattati, di cui è largamente responsabile l’inadeguatezza della leadership politica che ha consentito la rinascita di egoismi statali, smentendo l’impegno a costruire una “comunità di destino” fondata sulla condivisione delle singole sovranità nazionali;
- fa appello ai cittadini italiani ed europei perché colgano l’occasione del rinnovo del Parlamento europeo per inviare un chiaro segnale politico in senso federalista, considerando che solo la tempestiva evoluzione verso l Unione politica potrà salvare l’integrazione europea dalla crisi e dalla marginalizzazione;
- invoca la mobilitazione del popolo europeo per la fondazione degli Stati Uniti d’Europa, attraverso la Costituente europea ed un successivo referendum che consenta la federazione subito tra gli Stati che manifestino tali volontà;
- concorda con il Presidente della Repubblica circa il fatto che l’Italia debba continuare il suo cammino in Europa procedendo senza indugio alle necessarie riforme strutturali;
- ribadisce l’urgenza di riformare la legge elettorale ritenendo indispensabile, rispetto al testo legislativo adottato dalla Camera ancora troppo vicino al sistema precedente giudicato incostituzionale: a) elevare il quorum per il premio di maggioranza al primo turno, b) reintrodurre il voto di preferenza, c) ridurre la soglia di sbarramento;
- conferma la valutazione negativa circa la possibilità che l’attuale Parlamento riformi la Costituzione se non limitatamente alla questione bicamerale, facendo però presente che la riforma del Senato deve essere approfondita valutando tutte le ipotesi in correlazione alle esigenze di rappresentatività e di funzionalità delle competenze;
- manifesta viva preoccupazione per il ritorno della contrapposizione su base etnica che la crisi in Ucraina sta montando proprio perché si è affievolita la tensione ideale verso la casa comune europea;
- denuncia l’aggressione di cui è vittima l’Ucraina, anche a causa delle esitazioni che hanno caratterizzato le posizioni europee nel recente passato, auspicando l’intervento di tutte le organizzazioni internazionali a tutela della libertà del popolo ucraino in tutte le sue componenti, dello Stato di diritto e della legalità internazionale.