10 marzo 1872

Ai membri della Direzione Nazionale
Ai membri del Collegio dei Probiviri e ai Revisori dei Conti
Al Direttore de “Il Pensiero Mazziniano                                                                                                  Ai Presidenti di Sezione

Care Amiche, Cari Amici,

​domani cade il 148esimo anniversario della morte di Mazzini, ed in altre circostanze ci saremmo riuniti davanti a un monumento o con gli studenti per discutere, confrontarci e vivere un momento conviviale. 

 Il momento delicatissimo ci impone delle restrizioni, ed il mio pensiero e quello della Direzione Nazionale va agli amici della Lombardia e delle quattordici province rientranti nel Decreto del Presidente del Consiglio dell’8 marzo, consapevoli che queste misure potrebbero coinvolgere progressivamente altre zone.

 Forse mai come in questo 10 marzo del 2020, “Anno Internazionale dei Doveri dell’Uomo”, emerge l’attualità del pensiero di Mazzini e della sua tradizione. Mazzini ha sostenuto con estrema lucidità che una democrazia, senza Etica ed Educazione, si sarebbe trasformata in un corpo monco.

 Nelle ultime quarantotto ore in particolare abbiamo assistito a manifestazioni di egoismo di una fetta consistente della nostra società, società che percepisce la cittadinanza come un gigantesco “Bancomat del Benaltrismo”, che permette qualsiasi comportamento individuale, piuttosto che cogliere nella cittadinanza stessa l’esercizio di un dovere “politico” attivo, che impegna ognuno di noi a mettere il bene comune davanti alla propria quotidianità. 

 Tengo tuttavia a sottolineare che l’attività dell’Associazione, nonostante le difficoltà del momento, non si ferma. Le manifestazioni rinviate, ed erano parecchie come al solito, saranno recuperate in giorni migliori, mentre procedono l’organizzazione della “Giornata Internazionale dei Doveri dell’Uomo” e la revisione dello Statuto. Peraltro proprio tra giovedì e sabato, riunendosi in via telematica, la Direzione Nazionale ha ratificato la costituzione della nuova Sezione di Fermo, intitolata all’amico “Cuccù”. Si tratta di un ottimo segnale: le sezioni rinascono e si riattivano. 

Come dissi al Congresso di Roma, Mazzini era capace, nei momenti più neri della sua vita, come il giorno del suo arrivo a Londra in fuga dalla Svizzera dopo una navigazione tempestosa, di soffermarsi a contemplare il cielo stellato. 

​È quello che dobbiamo fare tutti insieme, magari mettendo un tricolore od un lumino fuori dalla nostra finestra nella giornata di domani, per ricordare Giuseppe Mazzini. 

Io sono a vostra disposizione, come lo sono stato nel corso dell’ultimo anno. 

Ora e sempre.
Massa, 09 marzo 2020

Il PRESIDENTE