Post Scriptum 2: la vile guerra russa

L’errore più grande in cui cadono i sostenitori di un mondo multipolare è pensare che basti riempirsi la bocca con parole come “identità, tradizione, cultura e nazione” per eliminare la dimensione globale del mondo, non disdegnata peraltro da una dittatura come la Cina.

Il vile attacco della Federazione Russa nei confronti dell’Ucraina è frutto di questa visione. Probabilmente non era ipotizzabile in queste dimensioni – anche per l’incapacità dei Servizi Segreti Russi di prevedere l’entità della resistenza ucraina – ma era preparata da tempo, grazie all’humus ideologico coltivato tra gli altri da Alexander Dugin, che ha dichiarato proprio in questi giorni come la guerra in corso non sia contro l’Ucraina, ma rappresenti un più largo “confronto con il globalismo come fenomeno planetario integrale”, da cui la Russia, continua l’ideologo, sarebbe “esclusa”. Strano lo dica un cittadino di un paese che, con le sue esportazioni di risorse energetiche, di questa rete fa parte, traendone enormi profitti che hanno peraltro poche ricadute sulla popolazione.

Ci sarà tempo per riflettere sugli “errori” di valutazione commessi dall’Occidente, come in molti si affrettano a fare in numerosi talk show. Visto che viviamo ancora in una democrazia, prima che ce lo spieghi Putin, saremo i primi a interrogarci su dove abbiamo “sbagliato”.

In questo momento conta la vicinanza al popolo ucraino, che come Associazione Mazziniana Italiano abbiamo manifestato con nettezza dall’inizio di questa crisi con un comunicato della Direzione Nazionale e, a guerra iniziata, grazie a un intervento di GiovinEuropa-ReteItalia, a conclusione del quale si legge: “ciò che vediamo oggi in Ucraina, il disprezzo della dignità e della libertà altrui, potrà capitare a chiunque, in qualunque Stato risieda. È per questo motivo che è fondamentale non piegare il capo di fronte all’oppressione e all’arroganza di chi si crede onnipotente”.