Mercoledì 6 giugno alle ore 17.30, Augusta Molinari, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Genova, introduce Graziella Gaballo che presenterà il suo libro “L’impegno delle mazziniane per l’emancipazione femminile: Il contributo di Elena Ballio”.
Il lavoro di Graziella Gaballo delinea alcune direttrici intorno a cui si sviluppò, dopo la nascita del nuovo Regno, il movimento emancipazionista italiano che individuò mazzinianesimo la sola forza democratica in grado di dare voce a una domanda di autonomia e di cittadinanza femminile.
In tale contesto si colloca Elena Ballio (1847-1917), il cui percorso politico e culturale è al centro della ricerca. Il suo impegno si sviluppò, pur all’interno di una più ampia gamma di interessi, intorno a un filo conduttore principale che teneva strettamente intrecciati i temi dell’emancipazione femminile e della educazione e istruzione delle donne. A partire dal 1867 quando fu tra le fondatrici – insieme ad altre venticinque socie, tra cui la sorella Giulia – del Comitato per l’emancipazione delle donne italiane, nato in appoggio al progetto di legge per il voto alle donne presentato quell’anno in parlamento da Salvatore Morelli. Dall’anno seguente iniziò a collaborare al periodico emancipazionista “La Donna”, fondato nel 1868 da Gualberta Alaìde Beccari. Elena Ballio affiancò a quella di insegnante prima e di direttrice scolastica dopo alcune altre attività – di autrice di manuali, collaboratrice di riviste, conferenziera – mostrando di aderire a quel modello di “donna nuova” in grado di muoversi con autonomia e libertà e di trarre la propria indipendenza economica dal lavoro; l’emancipazione femminile è da lei intesa tuttavia non come oggetto di rivendicazione in sé, semplice risposta a una domanda di uguaglianza, bensì come mezzo per meglio adempiere il proprio dovere nella sfera pubblica, in quel gioco di equilibrio tra diritti e doveri che è alla base del pensiero di Mazzini.