Salvatore Coppola: Pane!…Pace!

Pane! …Pace!…Il grido di protesta delle donne salentine negli anni della grande guerra
A distanza di un secolo dal conflitto che sconvolse la storia europea e mondiale, nuovi studi e ricerche arricchiscono la già prolifica bibliografia esistente. Numerosissime le materie di studio oggetto di recenti pubblicazioni: dalle scelte strategiche e militari sui diversi fronti alle conseguenze politiche di breve e lungo periodo; dai retroscena diplomatici alle ripercussioni sulla psiche dei singoli; dal ruolo dei soldati a quello delle donne, ecc.. Tra i tanti, quest’ultimo aspetto è andato sempre più posizionandosi al centro dell’interesse degli storici, favorendo nell’ultimo ventennio la diffusione di indispensabili studi anche (e soprattutto) di carattere locale.

Il nuovo libro di Salvatore Coppola, Pane! …Pace! Il grido di protesta delle donne salentine negli anni della grande guerra (Giorgiani Editore, Lecce 2017), trattando l’impatto avuto dalla Grande Guerra sulle donne delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, si addentra in un terreno fino ad oggi pressoché inesplorato. Basandosi su una ricca bibliografia di carattere generale e, soprattutto, su un eccezionale patrimonio archivistico, quest’opera, dopo una doverosa introduzione di carattere storico e storiografico, ripercorre in ordine cronologico le manifestazioni di protesta inscenate a partire dal 1916. Manifestazioni legate alla fame, al desiderio di riabbracciare i propri cari al fronte, al bisogno di pane e pace. Tra cause oggettive e soggettive, con periodi di tensione e di ripiegamento, il volume analizza l’evoluzione in Terra d’Otranto di un movimento di lotta e rivendicazione avente per protagoniste le donne.

Tali proteste, il più delle volte lontane dalla politica e dalle organizzazioni partitiche o di categoria, delinearono per le masse popolari femminili un inedito ruolo, fuori dalle tradizionali barriere domestiche. Una nuova prospettiva per le donne salentine (ed italiane in genere) di fatto contenuta nell’immediato dopoguerra e poi totalmente repressa dal fascismo.